mercoledì 1 aprile 2009

LA BUSA E IL "SI" AL "PATTO MARONI"..PERCHE?!

Abbiamo preso con rammarico che anche i comuni di Riva Arco Torbole e Molina hanno recentemente sottoscritto il “PATTO MARONI”, al fine di rendere il Garda “sicuro”.
Il nostro interrogativo non riguarda il documento in sé, bensì ai risvolti che esso potrebbe avere sul nostro territorio.

Dall'articolo non appare infatti ancora chiaro come esso verrà applicato nella pratica di tutti i giorni ma, dai principali punti esposti dal Ministro, emergono alcuni aspetti e dichiarazioni degni di valutazione; innanzitutto una frase: “Tavolo mensile, farò come a Caserta contro i Casalesi”. L'articolo poi menziona varie lotte, fra cui quella alla prostituzione, alla criminalità diffusa, alle stragi del sabato sera, alle devianze giovanili e chiude con alcune possibili proposte per il futuro: chiusura anticipata dei locali, sistemi di videosorveglianza, intensificazione dei controlli su strada e dei servizi di vigilanza, con delle verifiche mensili sul territorio da parte del Ministro in persona.

Comprendiamo la paura ed il bisogno di sicurezza del Ministro Maroni, ma riflettendo, se volgiamo uno sguardo alla nostra “Busa”, ci troviamo davvero in una condizione di vita così allarmante? Ritornando al duro paragone del Ministro, se i Casertani hanno i Casalesi, anche noi siamo divisi in buoni e cattivi? Magari in Altogardesani e Busaioli? Dov'è tutta questa criminalità di cui siamo malati? Inoltre leggendo da anni le notizie sui principali quotidiani locali e vivendo il territorio da sempre, consideriamo la nostra zona un luogo più che tranquillo e sicuro allo stesso tempo, con un controllo da parte delle Autorità già eccellente su tutti i fronti di criminalità, volti sempre alla sicurezza del cittadino.

Riteniamo così che un'ulteriore iniezione di repressione da parte delle Autorità e di altri nuovi ipotetici organi di controllo istituiti, sia un investimento economico e di forze superfluo oltre che un intralcio al lavoro degli attuali organi competenti.

Noi deleghiamo la classe politica a prendere delle decisioni che finiscono poi per regolare la nostra vita di tutti i giorni, diamo loro anche parte del denaro che guadagnamo, che hanno il compito di amministrare, gestire e spendere per il nostro bene, per migliorare le nostre condizioni di vita.

Riteniamo che eventuali soldi e l'impegno umano destinati a questo progetto, andrebbero investiti in servizi di pubblica utilità che si avvicinino alle reali esigenze dell'individuo. Un esempio potrebbe essere il servizio di bus navetta notturno che collega le principali destinazioni notturne: la comprensione al posto della repressione permetterebbe non solo di salvare la vita a conducenti incoscienti che oltre a rischiare non solo la propria vita, si vedrebbero ritirata la patente in caso di controllo, con conseguente danno morale ed economico. Inoltre non danneggerebbe il lavoro dei locali e delle discoteche con limitazioni o peggio, chiusure anticipate. Pensiamoci..pensateci..

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