mercoledì 23 settembre 2009

LA CENTRALE IDROELETTRICA DI POMPAGGIO SUL RENON (BZ) NON SI FARA'!!!



Finalmente una notizia degna di nota: mentre il progetto della nostra amata centrale sull’Altissimo è al vaglio del servizio di utilizzazione acque pubbliche della Provincia di Trento (che a breve si pronuncerà), SI RENDE NOTO CHE LA CENTRALE IDROELETTRICA DI POMPAGGIO PROGETTATA SUL RENON (BZ) NON SI FARA’!!
Il progetto presentato dalla società Kelag AG e del tutto uguale a quello del Monte Altissimo, si è arenato per l’impossibilità di ottenere la concessione edilizia. Questa quantomeno la dichiarazione resa nota dai vertici societari, che aggiungono anche che progetti futuri saranno orientati verso l’estero ed atti a promuovere nuovi progetti di energia rinnovabile.A fronte di questa notizia, è doveroso ricordare che nei mesi passati sono state molte le azioni e i movimenti promossi dagli abitanti, al fine di salvaguardare l’ambiente e il territorio in cui vivono;.
questo traguardo quindi (e lo diciamo con speranza pensando a casa nostra!) il RENON lo deve al popolo, alla coesione sociale che hanno dimostrato i cittadini e al movimento ecologista Sudtirolese.
Qui di seguito potrete leggere alcuni commenti che riguardano la centrale sul RENON, tratti dal blog


Quando arrivate alla fine, per quanto possibile, immaginatevi il nostro Lago di Garda e siate consapevoli che la partita per la centrale di pompaggio sull’Altissimo è ancora tutta da giocarsi!!!

"Che dire di più? La centrale era un’opera assurda, che serviva solo a “riciclare” energia nucleare,tenendo aperte centrali obsolete, in energia idroelettrica, ma perdendone il 30%. Dunque non produceva, ma distruggeva energia. Avrebbero scavato tanta roccia quanto la piramide di Keope. Non c’erano garanzie di sicurezza. E non era neppure un grande affare: infatti si speculava sul differenziale tra prezzo (basso) dell’energia nucleare impiegata e prezzo (più alto) dell’idroelettrica prodotta. Piccolo particolare: questo differenziale nel corso degli anni si va sempre più riducendo.Questa vicenda dimostra che se la popolazione alza la voce può anche vincere"

COLTAN, LA SABBIA NERA: QUANTE VITE COSTA LA NOSTRA TECNOLOGIA?


Pensate ai vostri regali, pensate a quante volte dei genitori per far felici e rendere più moderni i loro figli gli hanno regalato telefoni cellulari e video giochi di ultima generazione. Ma qualcuno si è mai fermato a pensare a quanto costa realmente quell’oggetto così normale oggi per noi?
Non in termini di denaro, ma in termini di vite umane e distruzione.

Uno dei componenti fondamentali di tutti i nostri telefoni, videocamere, videogiochi è un conduttore chiamato Coltan.

Il coltan è la combinazione tra COLOMIBTE e TANTALITE: la percentuale di quest’ultima appunto è quella che determina il prezzo del Coltan, dal Coltan si estrae la Tantalite , che è quello che serve nei nostri componenti tecnologici.
Il coltan ha l’aspetto di sabbia nera e rappresenta un elemento fondamentale in videocamere, telefonini e in tutti gli apparecchi HI TEC (come la playstation), serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuovissima generazione e rendono possibile un notevole risparmio energetico. Molti pensano che molte guerre Africane siano la causa di conflitti tribali, ma non è così. Quasi nessuno lo sa, ma questo minerale è la causa principale della guerra che dal 1998 ha ucciso più di 4 milioni di persone in Congo ed è oggi, uno dei componenti fondamentali dei nostri cellulari, un metallo più prezioso dei diamanti.

Ma come si lega il problema della guerra al coltan?
L’ 80 % del Coltan in circolazione si trova solo in Congo ed alcune delle più grosse multinazionali sfruttano queste miniere ed i congolesi, che vengono pagati 200 dollari al mese (la paga di un normale lavoratore in Congo è di 10 dollari al mese).Questo scatena una vera e propria corsa alle miniere da parte dei guerriglieri che se ne vorrebbero impadronire, non solo dal Congo ma anche dalla vicina Uganda e Rwuanda. Ma come è facile prevedere, estrarre questo prezioso minerale ha i suoi effetti indesiderati, solo per i minatori ovviamente.Il coltan contiene una parte di uranio, quindi è radioattivo, provoca tumori e impotenza sessuale, viene estratto dai minatori a mani nude… Le miniere di Coltan hanno l’aspetto di grandi cave di pietra, il minerale si ottiene spaccando la roccia; spesso i guerriglieri del RDC (Rassemblement Congolaise pour la Democrazie ) si divertono a terrorizzare i civili ed i minatori uccidendoli nelle miniere,tanto che (racconta un ragazzo) i lavoratori hanno dovuto scavare delle buche in cui ripararsi ogni volta che arrivano i ribelli. Qualche anno fa in Italia la gente impazziva per trovare nei negozi la Playstation 2, diventata introvabile: il motivo fu proprio la carenza del Coltan di cui si era fermata l’estrazione per i problemi legati alla guerra.

I soldi che le multinazionali spendono per estrarre il Coltan come sempre non servono per alimentare la popolazione, costruire scuole o ospedali, tutt’altro, servono a finanziare la guerra, comprare Armi, dar da mangiare ai soldati. Pochi sanno quali sono esattamente le società che comprano il Coltan, non è facile scoprirlo, perché ci sono decine di intermediari che passano dall’Europa, in particolare dal Belgio (si sospetta che anche l’ex compagnia aerea di bandiera belga la “Sabena” trasportasse illegalmente il minerale) Ma i principali fautori di questo, che sta diventando un genocidio, sono Nokia, Eriksson e Sony; non basta, ma sotto c’è anche un mercato nero del coltan che viene rubato dai guerriglieri e poi rivenduto attraverso altri mediatori ugandesi, rwuandesi, e spesso europei ed americani. Come detto precedentemente il prezzo del Coltan varia a seconda della percentuale di Tantalite; nel 1998 il Coltan costava 2 dollari al kg, oggi ne costa 100, ma questo mercato è estremamente instabile, perché nel 2004, quando la richieste da parte dell’occidente erano tantissime, arrivò a costare 600 dollari al kg.
Recentemente è stato scoperto un nuovo giacimento di Coltan, in Amazzionia, si comincerà a lavorare presto con le conseguenze che tutti possono prevedere: forse altre storie di ribellione degli Indios e morte.

Da piccolo mi venne insegnato che la risoluzione della guerra è sempre la PACE; temo che in questo caso, se nulla cambierà, la fine della guerra del Congo, si otterrà solo con la fine delle sue risorse minerarie, e guerra e distruzione si concentreranno in un altro.... .... meraviglioso posto…..da distruggere.

Angelo Calianno