giovedì 3 dicembre 2009

IL COORDINAMENTO GESTIONE CORRETTA RIFIUTI RIBADISCE: "VEDELAGO FUNZIONA ECCOME!"

L'assessorato all'ambiente del Comune di Parma - si legge in una nota del CGCR che riportiamo integralmente - vuole dare una valutazione dell'impianto di riciclo di Vedelago senza averlo mai visto.

Mentre per gli impianti di incenerimento si viaggia per l'Italia e per l'Europa in lungo e in largo, per un impianto alternativo ci si accontenta di uno scambio epistolare con la Provincia di Treviso.L'assessore Sassi declassa Vedelago perché “tratta solo materiale proveniente da raccolta differenziata".Vero!
Nella raccolta differenziata di quel territorio è inserita anche quella parte di indifferenziato che viene definito secco, trattano tutta la Rsu come differenziata, per loro l'indifferenziato non esiste!Nella informativa della Provincia di Treviso si legge che Vedelago tratta il secco (indifferenziato) del solo comune di Ponte nelle Alpi. L'impianto in realtà tratta la raccolta di 1.150.000 cittadini, che non pare siano solo quelli che risiedono a Ponte delle Alpi. Oltre ai Comuni della Provincia di Treviso, consegnano le raccolte differenziate relative agli imballaggi, regolati dall’Accordo Nazionale Anci – Conai, i Comuni della Provincia di Belluno e altri Comuni o Consorzi che non sono dotati di impianti propri. Vedelago tratta inoltre rifiuti provenienti da attività produttive (aziende industriali, artigianali, commerciali, agricoli). Le aziende pubbliche e private gestite, sono quasi totalmente della Provincia di Treviso.

La raccolta dei rifiuti agricoli (teli, taniche, contenitori), promossa dalla Provincia di Treviso, è gestita dal Consorzio Priula. L'assessore sostiene che la raccolta di secco residuo ammonterebbe, per il solo comune di Ponte nelle Alpi, ad 800 tonnellate all'anno. In realtà la produzione del famoso granulato o materia prima seconda, ottenuta a Vedelago da un impianto ad estrusione dalle plastiche non altrimenti riciclabili, ammonta a 12.000 tonnellate annue, quantitativo facilmente desumibile dai libri contabili dell'azienda, che altrimenti non farebbe gli utili che fa.Le plastiche usate nel procedimento di estrusione non sono nuove ma derivano da processi industriali di ditte che hanno fatto accordi con il centro (Luxottica, Gatorade, Pepsi), plastiche difettose o deformate che dovrebbero essere smaltite dalle industrie con costi elevatissimi, ma che invece vengono conferite al centro che paga le ditte per questo materiale.

Non si tratta perciò nel modo più assoluto di plastica vergine.Se Vedelago fosse un impianto sperimentale, e quindi poco affidabile, non si capisce come in realtà la sua tecnologia si stia diffondendo, e come abbia potuto ottenere un premio economico dalla comunità europea come miglior impianto innovativo per abbassare l'impatto del trattamento dei rifiuti sull'ambiente. La Danimarca sta facendo sua tale tecnologia come pure il Belgio e la Francia, che hanno avviato una collaborazione con le due più grandi cartiere europee che sono in Alsazia e che trattano il tetrapak.

Questi sono solo alcuni esempi di nuovi impianti: due nuovi impianti, uno a Colleferro (Roma) e uno a Tergu (Sassari), collaborazioni con Kalat Ambiente (Caltagirone), Valfreddana; Recuperi (PT);Sulmona (L’Aquila); G.A.I.A. (Asti).Ed eccoci infine all'obiezione che il centro riciclo da noi proposto come soluzione alternativa all'inceneritore tratti poco materiale.

E' dimostrato che il centro con la sua tecnologia può arrivare a mandare in deposito solo il 5% dei rifiuti solidi urbani trattati. Per la capacità di trattamento sarebbe sufficiente aumentare le dimensioni dell'impianto per gestire qualunque volume di rifiuti.Ma queste considerazioni rimangono parole scritte su un foglio di carta.
Quando l'amministrazione avrà il coraggio di confrontarsi pubblicamente e chiarire la proprie posizioni direttamente con i tecnici che offrono tali alternative?Si ha forse timore di non riuscire a dimostrare le proprie ragioni?Se il Comune è così certo che non esista una soluzione alternativa all'incenerimento, perché negare il confronto?Purtroppo questo appello, come i tanti che lo hanno preceduto, rimarrà lettera morta.Perché davanti ai fatti verrebbe a galla la verità.

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Parma

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