sabato 23 maggio 2009

RICOMINCIAMO A FARE DOMANDE

Molte volte ci sarebbe da chiedersi il perché!! Perché questo accanimento mediatico sulla vita privata del Presidente del Consiglio, la polemica per la condanna per corruzione nel processo Mills ed in ultimo, le dieci domande di Repubblica riguardo il “Caso Noemi”, alle quali Berlusconi ha dichiarato di non voler rispondere. Chiediamoci il perché!!

Ma navigando in questo mare impetuoso in condizioni di tempesta, si è ricominciato a parlare di altre dieci domande che la Lega aveva posto a Mr Berlusconi nel 1998, riguardo la crescita vertiginosa del gruppo Fininvest. Anche in quel caso egli si avvalse della facoltà di non rispondere; addirittura sul giornale La Padania avevano dichiarato Silvio un mafioso, frase che era costata querele su querele!! Sappiamo bene che una delle difficoltà del giornalismo italiano verso la classe politica è quello di fare domande, ma davanti a simili perplessità forse è il caso di pretendere delle risposte, a maggior ragione oggi, momento difficile sia economico che democratico. Non possiamo far altro che dar voce a queste interrogazioni, nella speranza che questa unione di forze riesca a spronare il Cavaliere a rispondere, in nome della legalità, della moralità e della libertà italiana:





1)Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove lei, signor Berlusconi, edificherà Milano2. Lei pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire. Questa somma dal '68, quando lei aveva 32 anni e nessun patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata. Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 di lire. Dopo l'acquisto, lei aprì un gigantesco cantiere edile, il cui costo arriverà a sfiorare i 500 milioni al giorno, che in 4-5 anni edificherà l'area abitativa di Milano2. Tutto questo denaro chi gliel'ha dato, signor Berlusconi? Chi si nascondeva dietro le finanziarie di Lugano? Risponda.
2) Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (4,8miliardi di oggi Fonte Istat).Il 22 luglio1975-un anno dopo-la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti seicento milioni a due miliardi(14 miliardi di oggi. Fonte Istat. Anche in questo caso, che è solo l'esempio di alcune delle tante e fortissime ricapitalizzazioni delle sue società, signor Berlusconi, vogliamo sapere da dove e da chi le sono pervenuti tali ingentissimi capitali in contanti. Se lei non lo spiega signor Berlusconi, si è autorizzati a ritenere che sia denaro di dubbia origine, denaro dell'orribile odore.
3) Il due febbraio del 1973, lei, signor Berlusconi, fondò un'altra società: la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi, e lei farà in modo di poter emettere anche un prestito obbligazionario per altri due miliardi. Nell'arco di nemmeno tre anni, una società forte di capitale di 20 milioni appunto la Italcantieri Srl, si trasformerà in un colosso, moltiplicando per cento il suo patrimonio. Come fu possibile? Da dove prese, chi le diede, in che modo entrò in possesso, signore Berlusconi, di queste fortissime somme in contanti? Risponda. Lo spieghi.
4) Il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord Sas, signor Berlusconi, cedette alla neo costituta Milano2 Spa tutto il costruito di Milano2 più alcune aree ancora da edificare. Tuttavia, quel giorno lei decise anche il contestuale cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l'impresa Milano2 Spa cominciò a chiamarsi con un proprio da quella data. Quando fu fondata a Roma, il 16 settembre '74rispondeva al nome di immobiliare San Martino Spa, "forte di lire 1.000.000 di capitale e amministrata da Marcello Dell'Utri, il suo "segretario". Sempre il 15 settembre 1977, quel milione salirà a 500, il 19 luglio 1978 a due miliardi. Un'altra volta: tutto questo denaro da dove arrivò?
5) Signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, lei sa bene che nacque in due tappe. Il 21 Marzo 1975 a Roma lei diede vita alla Fininvest Srl, 20milioni di capitale, che l'11 novembre diventeranno 2 miliardi con il contestuale trasferimento della sede a Milano. L'8 Giugno 1978, ancora a Roma, lei fondò la Finanziaria di Investimento Srl, soliti 20 milioni, amministrata da Umberto Previti, padre del noto Cesare. Il 30 giugno 1978, quei 20 milioni diventeranno 50, e il 7 dicembre 18 miliardi ( 81 miliardi di oggi ). Il 26 gennaio 1979 le due "Fininvest" si fonderanno. Ebbene, questa gigantesca massa di capitali da dove arrivò, signor Berlusconi?
6) Signor Berlusconi, lei almeno una volta sostenne che le 22 holding alla testa del suo impero societario vennero costituite da Umberto Previti per pagare meno tasse allo Stato. Nessuno dubiterà mai più di queste sue affermazioni quando lei spiegherà per quale ragione affidò consistenti quote delle suddette 22 holding alla società Par.Ma.Fid. di Milano, la medesima società fiduciaria che nel medesimo periodo gestì il patrimonio di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di soldi sporchi per conto di Alfredo Giuseppe Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Carmelo Gaeta e altri boss della mafia siciliana operanti a Milano. Perché la Par.Ma.Fid. ?
7) E' universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è nato col "mattone" per poi approdare alla tivù. Ebbene, sul finire del 1979, lei diede incarico ad Adriano Galliani di girare l'Italia ad acquistare frequenze televisive, ed infatti Galliani si diede molto da fare. Iniziò dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri, frazione di Palermo, nella loro rete Sicilia Srl. Soltanto che Giuseppe Inzaranto , neo socio di Galliani, era anche marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta che nel 1979 non è un "pentito", è un boss di prima grandezza. Questo lei lo sapeva, signor Berlusconi? Sapeva di aver sfiorato i vertici della mafia?
8) E' certo che a lei, signor Berlusconi, il nome dell'Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. Certo ricorda che nel 1974 la suddetta società. 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell'Utri. Fu proprio sui terreni posseduti da questa immobiliare che lei edificherà Milano3. Così pure ricorderà, signor Berlusconi, che nel 1976 quel piccolo capitale di 12 milioni salirà a 500 e il 12 maggio 1977 a 1 miliardo. Inoltre lei modificherà anche il nome a questa impresa, che diventerà la notissima "Cantieri Riuniti Milanesi Spa". Ancora una volta: da dove prese, chi le fornì, i 988 milioni ( 5 miliardi d'oggi) per quest'ennesima iniezione di soldi?
9) Lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l'immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l'anno successivo -era il 1978- aumentò il proprio capitale a 900 milioni di lire in contanti. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni che fecero la differenza? E poi: da dove, da chi, perché lei entrò in possesso delle stratosferiche somme che le permisero di far intestare all'Immobiliare Idra proprietà in Costa Smeralda - ville e terreni - il cui valore è da contarsi in decine di miliardi? Dica la verità, signor Berlusconi. Sveli anche questo mistero impenetrabile.
10) Signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato -vedi l'acquisto dell'attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio- la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come in precedenza per la finanziaria Par.Ma.Fid. , ha scelto una società fiduciaria al cui riguardo le cronache giudiziarie si sono largamente espresse. La Fimo, infatti, era la sede operativa di Giuseppe Lottusi, riciclatore di soldi sporchi della cosca dei Madonia e Lottusi il 15 novembre del 1991 verrà condannato per questo a vent'anni di reclusione. Ebbene, la transizione per l'acquisto di Lentini, tramite la Fimo, avvenne nella primavera del 1992. Perché la Fimo, signor Berlusconi?

In conclusione, per chi avesse interesse ad approfondire queste sensibili tematiche può continuare sui link qui sotto..buona visione e…allacciate le cinture!!!

In ordine tutta la storia, con filmati e racconti di persone conoscenti dei fatti
http://www.berluscastop.it/pcampoli/PADANIA.html#curriculum
Riguarda tutti gli articoli pubblicati sul sito e sul giornale della Lega Nord, LA Padania (oggi rimossi!!!)

lunedì 11 maggio 2009

DNA E STORIA DELLA SUA MANIPOLAZIONE

Tratto dal libro di Paolo Girotto, "DNA ed Eugenetica: chi vuole il potere sulla vita?"




Come già accennato precedentemente il concetto di selezione genetica ha sempre accompagnato la storia dell’uomo utilizzando, però metodiche empiriche basate sull’accoppiamento dei soggetti morfologicamente più idonei per specifici compiti collegati all’attività dell’uomo stesso. Ma dopo la fine del secondo conflitto mondiale, curiosamente, c’è stato un netto salto in avanti: con il DNA, venne scoperta la struttura fisica più intima che consente la trasmissione dell’ereditarietà, riuscendo anche a decifrare i meccanismi e le leggi che regolano l’affascinante mondo biologico che porta la vita.



Esattamente il sogno degli eugenetisti dei primi del ‘900: già, perché era evidente che tutta la loro visione del futuro dell’uomo aveva come scopo la scoperta ed il controllo stretto della conoscenza biologica per mettere le mani sui meccanismi fisici che regolano, da sempre, la vita sulla terra. In questo senso tutta la politica di selezione razziale del nazismo è stata nei fatti, al di là delle intenzioni di cui non avremo mai conoscenza precisa, un fondamentale laboratorio anche se di orrori sociali! Nulla dei risultati ottenuti nei campi di sterminio è stato lasciato inutilizzato. Nemmeno i ricercatori dei lager, molto probabilmente sono rimasti disoccupati. 



Già, che fine fecero tutti coloro che, a vario titolo, ebbero ruoli di prima linea nelle mostruose sperimentazioni? Tutti assicurati alla giustizia? Processati a Norimberga? Nulla di tutto questo…e allora? Sospettare che possano essere stati reimpiegati in USA, Inghilterra ed in Unione Sovietica, cioè nei paesi vincitori, come molti altri scienziati nazisti è ipotesi troppo azzardata? O pensiamo che dalla Germania si sia preso solo vonBraun il padre del programma Apollo? E’ ovvio che i vincitori si sono accaparrati i cervelli in settori d’importanza strategica come il campo delle nuove armi aero-navali, chimiche e batteriologiche. Così è facilmente comprensibile come non possa essere stato ignorato il campo della ricerca biologica-ereditaria con dati ottenuti con l’utilizzo di cavie umane dei lager: quale migliore occasione per ottenere dati e conoscenze direttamente con un abominevole sacrificio umano? 

Arriviamo, così, al fatidico ’53, anno in cui viene scoperta la struttura del DNA: momento storico davvero! Dopo soli 8 anni dalla fine della 2° Guerra mondiale si è riusciti nel sogno inseguito da decenni: solo una coincidenza? Agli scopritori, anzi agli Scienziati Watson & Crick onore e gloria: è del 2 aprile del ’53 la famosa lettera con cui i nostri eroi annunciavano alla rivista “Nature” il fatidico evento.
Cominciava così: “Desideriamo proporre una struttura per il sale dell’acido desossiribonucleico”, a cui seguiva un comunicato breve e stringato che spiegava la struttura semplice e nello stesso tempo splendida, del DNA, costituito da una molecola di desossiribosio (zucchero) alternata a gruppi fosfati disposti spazialmente in lungo filamento. La struttura a doppia elica si forma perché a questi filamenti, posti uno di fronte all’altro si legano le basi nucleotidiche cioè Adenina, Guanina, Citosina e Timina che si dispongono nello spazio come i pioli di una scala ideale attorcigliata su se stessa. Una fantastica spirale della vita che, guarda caso, è rappresentata da migliaia di anni come simbolo positivo in tutte le culture di ogni epoca a livello planetario. In questa magica scala è fondamentale l’ordine in cui si susseguono le quattro basi citate. Sono loro che danno la chiave o il codice che comanda una certa sintesi proteica. Il gene non è altro che un pezzo di DNA che è in grado di comandare la produzione o sintesi di una proteina. In realtà un gene non è mai da solo quando sintetizza una proteina ma collabora con un dialogo fatto di migliaia e migliaia d’impulsi chimici con altri geni posti in settori anche molto distanti del DNA. Ricordate questo passaggio perché sarà di basilare importanza quando parleremo di transgenesi! 

Quindi potremmo definire Watson & Crick un’accoppiata vincente, come si direbbe oggi, immersi come siamo nello spirito competitivo della nostra epoca. In effetti mai termine è più appropriato di questo per sintetizzare la storia della scoperta del DNA. Watson era statunitense e zoologo mentre Crick era inglese e fisico: davvero una strana coppia. James Dewey Watson laureato in zoologia era poi passato alla genetica sotto la guida del nobel italiano Salvador Luria. Quest’ultimo gli aveva consigliato un periodo di studio in Europa e così Watson passò per Copenaghen e Napoli, dove, come ricorda egli stesso, passò la maggior parte del tempo “a camminare per le strade e visitare templi e castelli”, ma fece anche una importante conoscenza: Maurice Wilkins, cristallografo del King’s college di Londra che si stava occupando della struttura del DNA. Che combinazione! 

Dopo avere ascoltato una sua conferenza decise che il suo futuro sarebbe stato sulla ricerca genetica e sempre sotto i buoni uffici di Luria si fece trasferire a Cambridge. Qui avvenne il fatidico incontro con l’altro protagonista: Francis Harry Compton Crick, inglese di Northampton. Era un fisico che durante la guerra si era specializzato in uno dei settori top secret della ricerca militare e cioè lo sviluppo delle ricerche sul radar. Particolare interessante, vero? Infatti è piuttosto insolito che un pur meritevole ricercatore di sistemi elettro-magnetici top-secret venga quasi catapultato ad occuparsi di genetica, aspetto curioso che meriterebbe ampi approfondimenti fedeli al motto: “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!” 

I due, menti acute, erano complementari e il loro lavoro procedette molto spedito in quegli anni, poi i diversi caratteri li portarono ad una profonda inimicizia e le loro strade si separarono per sempre. L’unione di questi due cervelli eccezionali portò a molti importanti risultati quasi esclusivamente sulla base di un esercizio di pura logica e speculazione mentale, ottenendo velocemente ciò che altri colleghi trovavano dopo duro e noioso lavoro di verifiche sperimentali in laboratorio. Anche questo modo di procedere poco scientifico, francamente poco ortodosso, è singolare e meriterebbe maggiori ricerche e chiarimenti!
In realtà la premessa basilare alla scoperta della molecola fu attuata nel ’44 da un ricercatore americano, un certo Avery, che rivelò al mondo che i geni, ovvero quelle perle componenti i cromosomi erano costituiti da molecole di acido desossiribonucleico (il DNA appunto). Non era stato per niente facile arrivarci ma questa scoperta non portò alcun riconoscimento al suo scopritore: chissà perché? A questo punto mancava ancora la comprensione di come fosse strutturato nello spazio il DNA e chi l’avesse scoperto avrebbe aperto la strada alla sua possibile manipolazione o modificazione: il potere sulla vita, per l’appunto! Almeno questo era quello che si sperava di ottenere in certi ambienti e avrebbe coronato decenni di finanziamenti enormi, profusi con larghezza e generosità a qualsiasi centro di ricerche senza alcuna distinzione di razza o paese o cultura o religione. La posta in gioco era evidentemente troppo importante per rischiare di ritardarne l’acquisizione con sciocche remore etiche: in fondo il fine giustifica il mezzo, non è così? 

Ecco allora che la gara era aperta e diversi laboratori nel mondo stavano puntando tutte le energie al medesimo obbiettivo, anche perché tutti erano finanziati generosamente per lo stesso scopo. Ora, senza togliere nulla a Watson & Crick, va detto che non sarebbero arrivati per primi se qualcuno non li avesse passato dati fondamentali provenienti da ricerche fatte da altri! Proprio così, le loro ricerche erano a buon punto ma mancava ancora la spintarella giusta. Essa si concretizzò, quando il Wilkins, sì, quello conosciuto a Napoli da Watson, direttore del King’s College di Londra, passò loro il brillante lavoro di Rosalind Franklin all’insaputa dell’interessata. In realtà esisteva già una collaborazione ufficiale tra la coppia Watson & Crick e l’istituto con a capo il Wilkins, ma tra Rosalind Franklin e il trio non correva buon sangue. Particolarmente duri erano i rapporti tra la ricercatrice ed il suo capo Wilkins che si ostinava a non riconoscerle il valore professionale ed umano di cui era invece abbondantemente dotata. 

Fu proprio Wilkins a copiare, di nascosto, le immagini del DNA ottenute con la diffrazione a raggi X fatte dalla Franklin e passarle a Watson & Crick. La cosa fu basilare per consentire al duo di bruciare tutti sul filo di lana. Watson, nelle sue memorie ricorda: “Come vidi le fotografie, rimasi a bocca aperta ed il cuore prese a battermi forte”. Fu così che poche settimane dopo elaborarono la famosa e bellissima struttura del DNA a doppia elica che srotolandosi ed aprendosi consentiva il passaggio della informazione genetica: il tutto in 200 milionesimi di millimetro!

venerdì 8 maggio 2009

EUTANASIA..FATTORE DI SENSIBILITA' E DI COMPRENSIONE



E’ ormai di periodica abitudine assistere a battaglie mediatiche in ambito di accanimento terapeutico e di eutanasia, specialmente quando l’occasione di discuterne porta il giornalismo a darne pubblicità!!
Non vi è però una totale mancanza di rispetto verso chi, purtroppo, è destinato a pagare una sofferenza inquantificabile e del tutto incomprensibile? A maggior ragione da parte di persone che cercano in tutti i modi di comprenderla e giustificarla col solo utilizzo della mente e della ragione!



Questi fenomeni infatti sono oggetto di vivo dibattito e al centro di accese controversie in ambito morale, religioso, legislativo, scientifico, filosofico, politico ed etico, ma forse nessuno, fra chi si contende questa triste causa, riesce a trarre qualche forma di maturità, dall’osservazione silenziosa di questi fenomeni: politici, uomini di fede, opinionisti, giornalisti che fanno di questa sofferenza un oggetto di pubblico dibattito.


Siamo a trasmettere così dei dati interessanti; essi emergono da un sondaggio dell'aprile 2006, pubblicato anche su Torino medica, l'organo ufficiale dell'Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino, avente come target infermieri (in maggioranza tra i 30 e i 40 anni, impiegati in reparti di terapia intensiva, lungo-degenza e chirurgia):


il 74% degli infermieri interpellati è favorevole alla "dolce morte" passiva
di cui l'83% anche a quella attiva

il 44% ha avuto diverse esperienze di pazienti che hanno chiesto espressamente e ripetutamente di morire perché venisse posto fine alle loro sofferenze atroci e senza speranza.

il 76% invoca il testamento biologico;

l'8% si dichiara disposto a praticare l'eutanasia anche illegalmente, senza richiesta esplicita del paziente

il 37% si dice disposto ad aiutare i pazienti a mettere fine a un calvario, anche ricorrendo al suicidio assistito.

il 76% degli infermieri credenti è favorevole all'eutanasia volontaria.

I risultati del sondaggio torinese confermano quelli emersi da un'indagine del Centro di Bioetica dell'Università cattolica di Milano, e di altri sondaggi:

il 4% dei rianimatori interpellati ha ammesso di praticare l'"iniezione letale" (illegalmente, sulla base di quello che dice loro la coscienza).

Il 92% degli italiani interpellati ritiene che sia necessario superare l'attuale normativa repressiva;
il restante 8% si dice contrario all'eutanasia.

Ricordiamo che gli intervistati sono le persone che vivono questa condizione in maniera più vicina, a stretto contatto con le vittime e i loro familiari e che sicuramente hanno più voce in capitolo rispetto a quelli che parlano da dietro una scrivania, da dietro un obiettivo o da un palcoscenico qualsiasi.
Ascoltiamoli in silenzio, senza nessun tipo di giudizio..non hanno dei concetti e delle ideologie da far valere, delle poltrone da mantenere o di padroni da accontentare, ma si muovono sulla libertà morale e di valutazione instita in loro, dovuta al sentimento più vero che nasce da una condizione così disagiata!! 

lunedì 4 maggio 2009

PUBBLICO DIVORZIO DEL CAVALIERE O AUDACE TECNICA MEDIATICA?



Da un paio di giorni le principali testate giornalistiche ci tengono aggiornati sull’andamento del bisticcio coniugale della famiglia Berlusconi, dovuto alle candidature presentate dallo stesso Premier (ex veline e ballerine)per le Europee, di alcuni personaggi che hanno (per ora!!) ancora poco a che fare con la politica!!

E mentre tutto ciò sta creando una baraonda tale da occupare le pagine dei principali quotidiani nazionali e locali per giorni, il PdL, silenzioso ha presentato con urgenza la modifica della legge sull’antiracket (lotta alla criminalità organizzata) in materia di appalti, che vedrà cadere l’obbligo di denuncia da parte dell’imprenditore di eventuali richieste di estorsione. Riportiamo di seguito quanto reperito nel web.
La norma, nella sua versione originaria, prevedeva che venisse escluso dalle gare d'appalto pubbliche l'imprenditore che non avesse denunciato ogni tentativo di estorsione a suo danno: circostanza questa che si sarebbe potuta apprendere anche nel corso di un procedimento riguardante terze persone. La modifica di fatto cambia radicalmente le cose: l'imprenditore potra' essere estromesso dalle gare d'appalto solo se risultera' imputato per falsa testimonianza o favoreggiamento.

Essendo un tema delicato e scottante nascono alcune perplessità, che non riguardano la legge in sé, che a discrezione di tutti potrà essere più o meno condivisibile, ma la totale mancanza d’informazione del fatto.
Quello che dovrebbe essere sulle prime pagine viene sostituito da altri temi che non hanno il minimo paragone in fatto di rilevanza e importanza.

Inoltre ricordiamoci anche che ci saranno appalti sopra appalti nei prossimi mesi per la ricostruzione della città di L’Aquila dopo il terremoto, dove circoleranno milioni e milioni di euro.

Considerando poi che è una legge che deve passare ormai sulla sola fiducia dello stesso Premier, vista la lontananza dalla Lega e ad un inesistente forza di opposizione, che non ha neppure presenziato al momento delle votazioni, non crediate che sia una notizia da prima pagina, sulla quale la gente abbia almeno la possibilità di riflettere e discuterne? Invece di essere ridotti a riflettere sulla ragione di Veronica piuttosto che su quella di Silvio!!
Abbiamo il diritto di sapere come opera la politica e l’unico modo per arrivarci è di pubblicizzare queste notizie, arrivando così a comprendere il limite sottile fra una notizia e quello che viene definito controllo delle menti. Sarebbe indubbiamente un gran bel passo in avanti per la tutela della democrazia e della nostra libertà..pensiamoci!! 


Per approfondimenti






Link ad un documento denominato “PROPOSTA DI LEGGE D?INIZIATIVA POPOLARE-obbligo di denuncia del reato di estorsione”, presentato dal F.A.I. a Palermo, alla fine del 2007

sabato 2 maggio 2009

LA BICICLETTA..UN MEZZO DA RICONSIDERARE


Finalmente dopo un inverno lungo e rigido anche la Busa giovanile vive silenziosa questo risveglio..la neve è ormai un dolce ricordo, la bella stagione comincia pian piano ad aprirsi e la voglia di uscire, di divertirsi e di vivere il territorio smuove parecchie anime.
La stagione estiva porta con sé non solo caldo e tuffi nel lago, ma anche feste, beach party e vita notturna.
Ed a ben pensare alcuni positivi segnali in termini di sicurezza stradale sono arrivati proprio dai giovani che, valutando i rischi e le problematiche legate al binomio alcol-guida, hanno deciso di muoversi in tutta sicurezza e tranquillità sulle due ruote della propria bicicletta.
Questo quantomeno è quello a cui abbiamo assistito in questo ultimo week end, sull’onda del Bike Festival; molti infatti sono stati i giovani Busaioli che si sono incrociati lungo le ciclabili mentre pedalavano, alla volta dei propri locali preferiti.
E con grande entusiasmo siamo a promuovere quest’iniziativa, non solo per la maggior sicurezza di tutti, ma anche per fattori legati alla comunità e all’ambiente con il quale conviviamo.
Si pensi solo alle possibili chiusure anticipate dei locali per ovviare a questo problema (lanciate peraltro dal Ministro Maroni nel patto sulla sicurezza del lago firmato dai nostri comuni), oppure ai crescenti costi per il controllo della zona sempre più capillare, ma anche alla salvaguardia dell’ambiente e al benessere che ci deriva da una pedalata sportiva, in compagnia di amici.
E’ davvero incredibile come una bicicletta a testa nella Busa risolverebbe parecchie problematiche in più legate alla nostra vita ed al nostro futuro!!
Alcuni ragazzi infine sono stati richiamati per la mancanza delle luci, ma si sa, sono tutti piccoli accorgimenti che vanno sistemati per l’avvento della nuova stagione dunque…

…se il bus navetta non ce lo danno perché nessuno ci ascolta...biciclettiamoci!!